Lâazienda campana ÃĻ da anni ai vertici del settore aftermarket automobilistico e si sta preparando per importanti cambiamenti.
 Quello dei ricambi per auto ÃĻ un mondo articolato, molto competitivo per professionisti e imprenditori, molto complesso per gli utenti finali. In questo settore operano diversi player, grandi e piccoli, regionali e nazionali, ma nessuno di loro ha saputo affermarsi in questo modo come la Aldo Romeo Spa, unâazienda di Napoli che ÃĻ passata dallâessere una piccola realtà al ritrovarsi tra i migliori dieci distributori nel mercato aftermarket.
âLa nostra storia nasce nel 1939, quando la Aldo Romeo non era che un piccolo rivenditore di ricambi per auto a carattere familiareâ, racconta Marinella Romeo, presidente e amministratrice delegata della società insieme a Domenico De Vivo. âSotto la sapiente guida di Aldo, figlio del fondatore dellâimpresa, lâattività ÃĻ cresciuta moltissimo negli anni â60 fino a diventare lâazienda manageriale che conosciamo oggi, il cui organigramma prevede la presenza di almeno un responsabile per ogni funzioneâ.
Gli ultimi decenni del millennio rappresentano un momento di grande fermento per la Aldo Romeo Spa, che inizia ad allargare i suoi orizzonti e ad ampliare la sua visione imprenditoriale, in linea con la continua espansione del suo settore. Nel 2004 si insedia lâattuale amministrazione, che continua nellâopera di affermazione del programma di sviluppo fino a capire, nel 2011, lâimportanza di uscire dallâottica della distribuzione regionale per affacciarsi a mercati piÃđ vasti.
âNegli ultimi dieci anni abbiamo aperto filiali in quasi tutta Italiaâ, spiega la manager campana. âAncona, Catania, Bari, Padova, Cosenza, oltre la sede storica di Napoli dove si trovano gli Headquarter: abbiamo capito che nel nostro settore ÃĻ molto importante essere presenti sul territorio in modo capillare, stare al fianco dei clienti per rispondere alle loro esigenze, soprattutto in termini di tempi di consegna. Certo, sul mercato nazionale si affacciano competitors molto grandi ed ÃĻ fondamentale, quindi, sviluppare grandi fatturati per essere interessanti verso i fornitori. Noi, fortunatamente siamo andati oltre le piÃđ rosee aspettative, le nostre strategie di sviluppo si sono dimostrate vincenti e oggi possiamo vantare una posizione di spicco in questo settoreâ.
Ma cosa si intende di preciso con il termine âaftermarketâ? Esso indica il settore di mercato automobilistico che riguarda la produzione e la distribuzione di componenti e ricambi da parte di operatori commerciali non legati alle case auto, dopo lâacquisto del veicolo da parte del consumatore finale.
âLa nostra azienda ÃĻ un player storico nel mercato indipendente ed opera in concorrenza con le case automobilisticheâ, dichiara Romeo. âOggi il nostro settore vive un momento di forte complessità , anche in considerazione del fatto che i fornitori hanno smesso di stringere accordi in esclusiva di prodotto. Pertanto, ÃĻ fondamentale instaurare con loro solide sinergie. Noi lâabbiamo fatto con successo attraverso attività di marketing e formazione, mettendo i nostri tecnici specializzati a disposizione dei clienti ai quali offriamo, oltre ai prodotti, anche corsi di formazione per gli autoriparatori, in un settore come quello dellâautomotive interessato da fortissimi cambiamenti tecnologiciâ.
Il futuro sembra dunque roseo per la Aldo Romeo Spa che, con un attuale volume di affari che supera i 60 milioni di euro, aprirà entro il 2025 altre strutture logistiche, tra le quali un nuovissimo hub nel nord Italia che andrà a formare con quello di Napoli, un asset di riferimento per tutte le altre filiali piÃđ piccole, cosÃŽ riducendo anche il problema dellâimmobilizzo di magazzino. â Il nostro obiettivo ÃĻ completare il nostro percorso intrapreso anni fa consolidando la nostra posizione a livello nazionaleâ, conclude il Presidente, â e lo faremo portando avanti anche profondo processo di rinnovamento e ricambio generazionale, con lâingresso in società di mio figlio Fabrizio Di Buono e del figlio del mio socio Giuseppe De Vivo, nei ruoli rispettivamente di responsabile di controllo e gestione e direttore generale. In sintesi, stiamo mettendo il nostro futuro in cassaforteâ.
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 Articolo di Panorama del 5 Aprile 2023